David Ruff Archive

David Ruff Archive, creato a Torino nel 2017, intende raccogliere e catalogare l’archivio storico delle opere dell’artista. A oggi è stato possibile mappare quasi 600 dipinti e circa 400 opere su carta, oltre a incisioni e libri d’artista. La rete di collezionisti, in Italia e all’estero, collabora con grande generosità alla buona riuscita di questa impresa.

"Tutto ciò che ho visto, tutte le persone che ho conosciuto, la grande foresta dell’esperienza visuale e tattile, giocano un ruolo nella creazione della mia pittura. Poi con le abilità a mia disposizione, la mia visione diventa manifesta attraverso i mezzi del colore e della forma per dare vita a una realtà creata nuova".
David Ruff, 1997

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David Ruff

(New York, 1925 – Torino, 2007)

David Ruff nasce nel Bronx nel 1925. Pittore, grafico, stampatore, poeta e intellettuale, spesso associato all’espressionismo astratto statunitense, difficilmente collocabile in una precisa corrente o entro confini demarcati. Amante della natura (“una foglia dorata, un ciottolo, una crepa in un muro, una lumaca, la forma dei campi...”) e della forma creata (poesia, letteratura, musica e arti visive).
Tra il 1945 e 1950, vive a Greenwich Village, studia pittura con Yasuo Kuniyoshi alla Art Students’ League, lavora e insegna all’Atelier 17 di S. W. Hayter. Nel 1950 si trasferisce a San Francisco, dove fonda e dirige un atelier grafico, The Print Workshop (TPW), producendo opere destinate a divenire testi fondativi della poesia d’avanguardia statunitense. Torna sulla costa Est e alla pittura nel 1955.
Prende parte alla marcia per i diritti civili da Selma a Montgomery, Alabama e partecipa come volontario alla Mississippi Freedom Summer del 1965. Oltre ad aver vissuto a Woodstock NY, dove ha costruito il suo studio, ha vissuto a Washington D.C., New York City, Amsterdam e negli ultimi trentasei anni della sua vita in Piemonte.
Le sue mostre personali si sono tenute nelle città di San Francisco, New York, Woodstock, Torino, Milano, Napoli e altre città italiane. Muore a Torino nel giugno 2007.

Seeming Confines

Curata da Valentina Roselli e David Ruff Archive (presieduto dalla moglie Susan Finnel), l’esposizione intende portare all’attenzione del pubblico le opere degli anni Settanta di Ruff, per approfondire quale fu l’impatto che il trasferimento dagli Stati Uniti all’Europa ebbe sul suo lavoro. Una mostra che vuole indagare sul nuovo impulso creativo che l’incontro con il Vecchio Continente stimolò nell’artista. Nel 1969, infatti, Ruff e la moglie con la figlia piccola, lasciano New York per trasferirsi prima ad Amsterdam, poi, nel 1971 in Piemonte, stabilendosi in Europa, da dove le loro famiglie erano migrate all’inizio del Novecento per approdare negli Stati Uniti. Ruff sbarca in Europa cercando una nuova sensibilità espressiva, mettendosi alla prova nell’incontro con la cultura e la tradizione europea.

Il titolo della mostra “Seeming Confines” coincide con il titolo di un dipinto di Ruff ispirato all’opera Endymion (IV, 513) di John Keats, autore molto amato dall’artista e che nutre spesso la sua ricerca. È un titolo che richiama direttamente la passione per la letteratura e il carattere poetico e musicale che permea tutti i lavori di Ruff. Allo stesso tempo, il riferimento a confini apparenti intende sottolineare quanto sia difficile definire Ruff secondo uno stile preciso o una corrente artistica: la sua opera è un viaggio dai confini non demarcati, senza l’urgenza di una definizione. È stato spesso associato all’espressionismo astratto statunitense, relazione pittorica che Ruff arricchisce, ma dalla quale si distacca consapevolmente. Ruff ha saputo riflettere sulla tradizione artistica americana e su quella europea, influenzato anche da maestri italiani quali Botticelli, Tiziano, Veronese, Tintoretto e Giorgione, raggiungendo uno stile unico, dai caratteri avanguardistici per il suo saper guardare sempre oltre le sensibilità del suo tempo. In lui molto spiccato è il tratto coloristico, tra luce e vibranti atmosfere, tra tinte tenui e forti, che conferisce nuance e sfumature alla realtà, ai sogni, alle sensazioni, alle emozioni.

«Le opere in mostra – spiega la curatrice Valentina Roselli – propongono una selezione di dipinti e lavori su carta, prodotti prevalentemente negli anni Settanta, periodo in cui Ruff incontra una nuova vita in Europa, pregna di ispirazione, ma anche di complessità di carattere pratico e culturale. I colti riferimenti di Ruff elevano il suo gesto pittorico a una grazia fresca e vigorosa, senza mai stressare la percezione. Un artista che ha portato con sé una ricerca alimentata dal grande fermento artistico degli Stati Uniti a partire dagli anni Quaranta, studiando dal vivo giganti come de Kooning, Pollock, De Staël, Gorky, Baziotes, Rothko. Ha saputo trasformare in immagini l’avventura esistenziale, scardinando categorie e stereotipi con prontezza e raffinata ironia. La sua arte conduce a una visione autentica e diretta. Per Ruff il processo pittorico è il motore rivitalizzante della vita».

Le opere esposte comprendono: nove opere su carta del 1969 e 1970 (inchiostri e gouache, 30 x 23 – 34 x 24 cm) e venti dipinti, tra cui Seeming Confines (olio su tela, 100 x 85 cm, 1973); Phanopoeia (olio su tela, 105 x 120 cm, 1974); …Come gli Uccelli in Autunno (olio su tela, 105 x 92 cm, 1974); Parabole (olio su tela, 95 x 80 cm, 1979); The Second Sound (olio su tela, 105 x 92 cm, 1975). Sono presenti alcuni diari, appunti scritti a mano e ritratti fotografici di David Ruff, volti a rivelare parte del contesto storico-culturale presente nella sua ricerca.

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